V International solidarity week with the Basque Country, 7-19 February
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Civil and political rights for the Basque people
SELF-DETERMINATION NOW!
Friends of the Basque Country, the Basque people finds itself in a historic moment, at the gates of a possible political change and needs your solidarity.
Following the steps taken by the pro-Independence Left, with its new strategy based on peaceful and political means, betting on the accumulation of pro-sovereignty and leftist forces, other pro-sovereignty sectors are also taking steps together with the pro-Independence Left for the resolution of the Basque conflict, as with the Gernika Agreement (http://www.ezkerabertzalea.info/irakurri.php?id=6012). Similarly, the international community is also getting involved to facilitate a negotiated settlement of the conflict, as is shown by the Brussels Declaration (http://www.gara.net/agiriak/20100329_declr_firm.pdf). In this sense, the armed organization ETA has contributed declaring a permanent and general cease-fire verifiable by the international community.
==eu==
QUINTA SEMANA INTERNACIONAL DE SOLIDARIDAD CON EL PUEBLO VASCO
7-19 de febrero de 2011
“Derechos civiles y políticos para el pueblo vasco, ¡AUTODETERMINACIÓN YA!”
Amigos y amigas de Euskal Herria, el pueblo vasco se encuentra en un momento histórico, a las puertas de un posible cambio político y necesita de vuestra solidaridad.
Tras los movimientos de la Izquierda Independentista, con su renovada estrategia que se basa en medios pacíficos y políticos apostando por la acumulación de fuerzas de izquierdas y soberanistas, otros sectores soberanistas también están dando pasos junto con la Izquierda Independentista para la resolución del conflicto vasco, como el Acuerdo de Gernika (http://www.ezkerabertzalea.info/irakurri.php?id=6012). Asimismo, la comunidad internacional también se está involucrando para facilitar una salida negociada del conflicto como demuestra la Declaración de Bruselas (http://www.gara.net/agiriak/20100329_declr_firm.pdf). En ese sentido, y como aportación a esos pasos, la organización armada ETA ha declarado un alto al fuego permanente, general y verificable por la comunidad internacional.
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Appello per la V Settimana Internazionale di Solidarietà con EH
Diritti civili e politici per il popolo basco: autodeterminazione ora!
Amici e amiche di Euskal Herria, il popolo basco si trova in un momento storico: é alle porte di un possibile cambio politico e in questo contesto la solidarietà internazionale risulta determinante.
La Sinistra Indipendentista Basca ha definito la sua nuova strategia politica, che si basa sulla lotta di massa ed istituzionale e punta sull’unione di forze di sinistra e indipendentiste. Di conseguenza, insieme ad altri settori indipendentisti e di sinistra sta facendo passi in avanti per la risoluzione del conflicto basco, come dimostra L’accordo di Guernica per una soluzione democratica sottoscritto a settembre (http://www.ezkerabertzalea.info/irakurri.php?id=6012).
Allo stesso modo, consapevoli dell’importanza dell’appoggio internazionale nella risoluzione del conflitto, si sta coinvolgendo anche la comunitá internazionale, come si puó leggere nella Dichiarazione di Bruxelles (http://www.gara.net/agiriak/20100329_declr_firm.pdf).
Da parte sua, l’ organizzazione armata ETA ha dichiarato una tregua permanente, generale e verificabile dalla comunitá internazionale, importante passo in avanti indirezione di una risoluzione politica del conflitto. (http://www.gara.net/bideoak/110108_video/)
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QUINTA SEMANA INTERNACIONAL DE SOLIDARIDAD CON EL PUEBLO VASCO
7-19 de febrero de 2011
“Derechos civiles y políticos para el pueblo vasco, ¡AUTODETERMINACIÓN YA!”
Amigos y amigas de Euskal Herria, el pueblo vasco se encuentra en un momento histórico, a las puertas de un posible cambio político y necesita de vuestra solidaridad.
Tras los movimientos de la Izquierda Independentista, con su renovada estrategia que se basa en medios pacíficos y políticos apostando por la acumulación de fuerzas de izquierdas y soberanistas, otros sectores soberanistas también están dando pasos junto con la Izquierda Independentista para la resolución del conflicto vasco, como el Acuerdo de Gernika (http://www.ezkerabertzalea.info/irakurri.php?id=6012). Asimismo, la comunidad internacional también se está involucrando para facilitar una salida negociada del conflicto como demuestra la Declaración de Bruselas (http://www.gara.net/agiriak/20100329_declr_firm.pdf). En ese sentido, y como aportación a esos pasos, la organización armada ETA ha declarado un alto al fuego permanente, general y verificable por la comunidad internacional.
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Cinquième Semaine internationale de solidarité avec le peuple basque
7-19 février 2011
« Droits civils et politiques pour le peuple basque, AUTODÉTERMINATION TOUT DE SUITE ! »
Amis et amies du Pays basque, le peuple basque est à un tournant de son histoire, il se trouve aux portes d’un changement politique, ce changement est possible et votre solidarité est plus nécessaire que jamais.
Suite aux propositions de la gauche indépendantiste, une stratégie renouvelée se développe fondée sur des moyens pacifiques et politiques, qui a pour atout majeur le regroupement des forces de gauche et reconnaissant la souveraineté du peuple basque. D’autres secteurs qui reconnaissent cette souveraineté travaillent main dans la main avec la gauche indépendantiste pour aboutir à une résolution du conflit basque, avec, entre autres, l’Accord de Gernika (http://www.ezkerabertzalea.info/doku/bakebidean-fr.pdf). La communauté internationale s’est également impliquée, avec la Déclaration de Bruxelles (http://www.gara.net/agiriak/20100329_declr_firm.pdf), pour contribuer à trouver une sortie négociée au conflit. Sur cette voie, et comme apport à ces avancées, l’organisation ETA a declaré un cessez-le-feu permanent, général et verifiable par la communauté internationale.
==it==
Nonostante tutto, il governo spagnolo e quello francese hanno risposto con piú repressione: retate contro il movimento dei giovani, arresti di avvocati e di attivisti per i diritti umani, inasprimento delle pene e delle condizioni delle e dei prigionieri/e politiche/i, criminalizzazione della solidarietá nei confronti degli arrestati, proibendo addirittura le fotografie etc. A tutto questo si aggiunge la retata contro l’Organizzazione Internazionalista Askapena conclusasi con l’arresto di 5 militanti internazionalisti. A proposito dell’alto livello di repressione che sta subendo il popolo basco, due dati molto eloquenti: 262 detenzioni e 45 denunce di tortura in un periodo che va da ottobre 2009 a dicembre 2010.
Nell’attuale contesto politico, dove l’unica violenza in Euskal Herria è quella esercitata dallo stato spagnolo e da quello francese, risulta evidente chi vuole risolvere il conflitto e chi no. Lo stato spagnolo e quello francese sono molto deboli sul terreno di una risoluzione politica del conflitto e del rispetto dei diritti. Per questo, non osano affrontare attraverso vie esclusivamente politiche il diritto che rivendica la maggior parte della societá basca di decidere sul proprio futuro. Da qui la loro volontá di continuare con l’oppressione e la repressione.
Ma la voglia di libertá, di democrazia e pace di un popolo organizzato, non si possono né illegalizzare, né imprigionare. Nonostante le illegalizzazioni, i macro processi e gli arresti, il popolo basco continua a prendere l’iniziativa per una soluzione politica giusta e duratura del conflicto.
Considerato questo nuovo contesto storico ed in seguito alla criminalizzazione dell’internazionalismo basco, adesso piú che mai, facciamo un appello a tutti gli amici e le amiche di Euskal Herria di tutto il mondo, e a tutte le organizzazioni che sono favorevoli al riconoscimento del diritto alla libera determinazione dei popoli e contro la violazione dei diritti civili e politici, affinché realizzino azioni di solidarietá durante la V Settimana Internazionale di Solidarietá con Euskal Herria, 7-19 febbraio.
Sopratutto, vi chiediamo che si diffonda la rivendicazione del diritto all’autodeterminazione del popolo basco e della legalizzazione della Sinistra Indipendentista Basca, e che si denunci la violazione dei diritti civili e politici che subisce Euskal Herria.
Da qui il motto di quest’anno:
Diritti civili e politici peri il popolo basco: Autodeterminazione ora!
Askapena, gennaio 2010
www.askapena.eus
Contatti:
solidarityweek2011@gmail.com
elkartasuna.italia@askapena.eus
Inviate immagini e cronache delle iniziative a TUTTI questi indirizzi:
askapena.prentsa@gmail.com
solidarityweek2011@gmail.com
elkartasuna.italia@askapena.eus
==en==
Contrarily, the Spanish and French governments have responded with more repression against the movements for Basque independence. Their response to the call of the international community has been widescale raids against the youth movement, arrests of lawyers and human rights activists, lengthening sentences and worsening conditions of the political prisoners, criminalisation of solidarity with the repressed and in addition prohibiting the display oftheir photographs, etc. And of course the raid against the internationalist organisation Askapena and the jailing of five internationalist activists. Two illuminating statistics: 262 arrests and 51 accusations of torture between October 2009 and December 2010 alone.
Nevertheless, the desires for freedom, democracy and peace of an organised people cannot be banned nor jailed. In the current political context, where the only violence being used is that of the Spanish and French states, it is clearer than ever who it is that wants to resolve the political conflict and who does not. The Spanish and French states are very weak in the area of politics and rights and they do not dare to confront the desire of the majority of Basque society by exclusively political roads: the right to decide its own future. That is why they choose to continue with oppression and repression.
Despite the bannings, mass trials and arrests, the Basque people have retaken the initiative for a just and lasting resolution of the political conflict. It is because of all that, in this context and following the criminalisation of Basque internationalism, now more than ever, that we call on all the friends of the Basque Country across the world, and on all the organisations that are in favour of the right to self-determination of peoples and against cutting civil and political rights, to carry out acts of solidarity during the fifth International Solidarity with the Basque Country Week, from the 7th to the 19th February.
In particular, we ask you to defend the right to self-determination of the Basque people and the legalization of the Basque Left Pro-Independence, and that you denounce the denial of civil and political rights suffered by the Basque Country, from which we draw this year’s slogan:
Civil and political rights for the Basque people; SELF-DETERMINATION NOW!”
Askapena, January 2010.
Contact: solidarityweek2011@gmail.com
Send images and reports on the initiatives
to ALL these addresses:
askapena.prentsa@gmail.com solidarityweek2011@gmail.com
==es==
Por el contrario, el gobierno español y el gobierno francés han respondido con más represión a los movimientos del independentismo vasco y al llamamiento de la comunidad internacional: macro redadas en contra del movimiento juvenil, detenciones de abogados y activistas pro derechos humanos, endurecimiento de las penas y condiciones de los y las presas políticas, criminalización de la solidaridad con los represaliados prohibiendo incluso sus fotografías, etc. Y cómo no, la redada en contra de la organización internacionalista Askapena y la encarcelación de cinco militantes internacionalistas. Dos datos muy esclarecedores: 262 detenciones y 45 denuncias de tortura únicamente desde octubre de 2009 hasta diciembre de 2010.
Sin embargo, las ansias de libertad, democracia y paz de un pueblo organizado no se pueden ilegalizar ni encarcelar. En el actual contexto político, donde la única violencia que se ejerce en Euskal Herria es la violencia de los Estados español y francés, queda más claro que nunca quién quiere solucionar el conflicto político y quién no. Los Estados español y francés son muy débiles en el terreno de la política y los derechos, y no se atreven a hacer frente por las vías exclusivamente políticas al deseo de la mayoría de la sociedad vasca: el derecho a decidir su propio futuro. De ahí su apuesta por continuar con la opresión y la represión.
A pesar de las ilegalizaciones, macrojuicios y detenciones, el pueblo vasco ha vuelto a tomar la iniciativa para una resolución justa y duradera del conflicto político. Es por todo esto, que en este contexto y tras la criminalización del internacionalismo vasco, ahora más que nunca, hacemos un llamamiento al conjunto de amigas y amigos de Euskal Herria en todo el mundo, y a todas las organizaciones que estén a favor del derecho a la libre determinación de los pueblos y en contra de los recortes de derechos civiles y políticos para que realicen actos de solidaridad durante la quinta Semana Internacional de Solidaridad con Euskal Herria, del 7 al 19 de febrero.
En especial, les pedimos que defiendan el derecho de autodeterminación del pueblo vasco y la legalización de la Izquierda Independentista Vasca, y que denuncien la vulneración de derechos civiles y políticos que padece Euskal Herria, de ahí el lema de este año:
Derechos civiles y políticos para el pueblo vasco, ¡AUTODETERMINACIÓN YA!
Askapena, enero de 2010
Contacto: solidarityweek2011@gmail.com
Enviar imágenes y crónicas
de las iniciativas a TODAS estas direcciones:
==eu==
Por el contrario, el gobierno español y el gobierno francés han respondido con más represión a los movimientos del independentismo vasco y al llamamiento de la comunidad internacional: macro redadas en contra del movimiento juvenil, detenciones de abogados y activistas pro derechos humanos, endurecimiento de las penas y condiciones de los y las presas políticas, criminalización de la solidaridad con los represaliados prohibiendo incluso sus fotografías, etc. Y cómo no, la redada en contra de la organización internacionalista Askapena y la encarcelación de cinco militantes internacionalistas. Dos datos muy esclarecedores: 262 detenciones y 45 denuncias de tortura únicamente desde octubre de 2009 hasta diciembre de 2010.
Sin embargo, las ansias de libertad, democracia y paz de un pueblo organizado no se pueden ilegalizar ni encarcelar. En el actual contexto político, donde la única violencia que se ejerce en Euskal Herria es la violencia de los Estados español y francés, queda más claro que nunca quién quiere solucionar el conflicto político y quién no. Los Estados español y francés son muy débiles en el terreno de la política y los derechos, y no se atreven a hacer frente por las vías exclusivamente políticas al deseo de la mayoría de la sociedad vasca: el derecho a decidir su propio futuro. De ahí su apuesta por continuar con la opresión y la represión.
A pesar de las ilegalizaciones, macrojuicios y detenciones, el pueblo vasco ha vuelto a tomar la iniciativa para una resolución justa y duradera del conflicto político. Es por todo esto, que en este contexto y tras la criminalización del internacionalismo vasco, ahora más que nunca, hacemos un llamamiento al conjunto de amigas y amigos de Euskal Herria en todo el mundo, y a todas las organizaciones que estén a favor del derecho a la libre determinación de los pueblos y en contra de los recortes de derechos civiles y políticos para que realicen actos de solidaridad durante la quinta Semana Internacional de Solidaridad con Euskal Herria, del 7 al 19 de febrero.
En especial, les pedimos que defiendan el derecho de autodeterminación del pueblo vasco y la legalización de la Izquierda Independentista Vasca, y que denuncien la vulneración de derechos civiles y políticos que padece Euskal Herria, de ahí el lema de este año:
Derechos civiles y políticos para el pueblo vasco, ¡AUTODETERMINACIÓN YA!
Askapena, enero de 2010
Contacto: solidarityweek2011@gmail.com
Enviar imágenes y crónicas
de las iniciativas a TODAS estas direcciones:
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Par contre, les gouvernements espagnol et français ont répondu à ces propositions de l’indépendantisme basque et à l’appel de la communauté internationale par des arrestations frappant le mouvement de jeunesse, par des arrestations d’avocats et de militants de défense des droits humains, par un alourdissement des peines et une dégradation des conditions de vie des prisonniers et prisonnières politiques basques, par la criminalisation de la solidarité envers les personnes atteintes par la répression, en allant jusqu’à interdire les photos de ces personnes... N’oublions pas les arrestations des militants de l’organisation internationaliste Askapena et l’incarcération de cinq de ses militants. Deux chiffres évocateurs : d’octobre 2009 à décembre 2010, il y a eu 262 arrestations et 51 personnes détenues ont porté plainte pour torture.
Néanmoins, les désirs de liberté, de démocratie et de paix d’un peuple organisé ne peuvent pas être déclarés illégaux, ne peuvent pas être emprisonnés. L’actuel contexte politique, où la seule violence qui s’exerce est celle des États espagnol et français, montre clairement les positions des parties en présence, ceux qui souhaitent trouver une solution au conflit politique et ceux qui ne le souhaitent pas. Les États espagnol et français sont des États politiquement faibles, ce qui implique qu’ils ont peur de se trouver confrontés à des voies exclusivement politiques, voies que la majorité de la société basque désire pourtant emprunter. Pour elle, il s’agit ni plus ni moins que du droit à décider de son avenir. Les deux États, en revanche, misent sur la poursuite de l’oppression et de la répression.
Malgré les mises hors la loi d’organisations, les grands procès et les arrestations, le peuple basque a pris, une nouvelle fois, l’initiative sur la voie d’une issue juste et durable au conflit politique. C’est dans ce contexte et suite à la criminalisation de l’internationalisme basque que maintenant, plus que jamais, nous lançons un appel à l’ensemble des amis et amies du Pays basque partout dans le monde, à toutes les organisations et collectifs qui sont d’accord avec la libre détermination des peuples et contre la violation des droits civils et politiques pour qu’ils organisent des actions de solidarité durant la cinquième Semaine internationale de solidarité avec le Pays basque, du 7 au 19 février.
En particulier, nous demandons votre mobilisation autour de la défense du droit à l’autodétermination du peuple basque, de la légalisation de la gauche indépendantiste basque et de la dénonciation de la violation des droits civils et politiques frappant le Pays basque, idées reprises par le slogan de cette année :
Droits civils et politiques pour le peuple basque,
AUTODÉTERMINATION TOUT DE SUITE !
Askapena, décembre 2010
Contact: solidarityweek2011@gmail.com