Solidaridad con Euskal Herria: Una nueva crónica del acto de Napoli

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La pasada semana ha tenido lugar en Nápoles una iniciativa de solidaridad con Euskal Herria en el marco de la Séptima Semana Internacional en solidaridad con el Pueblo vasco.

En la etapa napolitana, que tuvo lugar en Palacio Giusso, en la Universidad “L’Orientale”, han participado un compañero de Askapena, un compañero de Roma del Comité “Un caso vasco en Roma” y también una periodista de Contropiano.org.

Por motivos técnicos los compañeros intermediarios del Colectivo de los presos políticos vascos (EPPK) no han podido ser presentes, pero el compañero de Askapena y la compañera de EHL Nápoles que introducía la asamblea han hecho una intervención también sobre el aspecto más especifico de las condiciones de los presos políticos. Las intervenciones, además, han sido acompañadas con un video sobre la historia de la militante vasca Irati, en la cárcel desde el 2011.

Durante el encuentro se ha subrayado en particular el tema de la tortura, problema central y sintomático de la “cuestión basca” y que es posible utilizar para evidenciar las contradicciones del Estado español y de la Unión Europea que se presentan al mundo como los defensores de la “democracia y la civilización”. De hecho, a través de la intervención de los compañeros del Colectivo Independiente de la Universidad de Derecho, con que hemos construido la iniciativa, se hizo una panorámica sobre la situación de los presos, haciendo hincapié sobre el utilizo de la tortura, las condiciones generales de las detenciones de los presos y el problema de la dispersión carcelaria. Además, se ha hecho un paralelo entre la situación vasca y la realidad italiana de los años 70 por lo que atañe la represión por parte del Estado contra los compañeros.

Como caso recién y paradigmático, que atañe también la relaciones entre el Estado español e Italia, ha sido analizado el caso de la posible extradición de Lander Fernández, ciudadano vasco que desde casi un año está detenido en su casa en Italia.

Finalmente se ha debatido sobre la situación política en Euskadi, los métodos de organización y de acción dejando espacio también a la novedades sobre el nuevo partido Sortu.

En la iniciativa han participado unas 50 personas, la mayoría estudiantes y jóvenes, favorecidos también por el lugar en que ha se ha organizado la asamblea: esto no puede que considerarse un hecho positivo, no solo para lo que atañe la evaluación de la semana de solidariedad en su conjunto, sino también para el trabajo a largo plazo que desarrollamos como compañeros, trabajo que necesita aún más una creciente participación en la construcción de iniciativas y acciones en solidariedad con Euskal Herria.

Todos los puntos analizados han sido importantes y comprensibles para los compañeros y las compañeras – pero también para lo demás que simplemente siguieron el debate – para comprender las prácticas que se puedan “exportar” y que puedan ser utilizadas también en otras situaciones y contextos. Es necesario que comprendamos que la solidariedad internacional tiene que llevar hacia un acercamiento político, a la construcción de algo más grande, que va más allá de la simple toma de posición política y que, como nos ha acordado el compañeros de Askapena, “El vuestro [nuestro] trabajo no es solo táctico. Es a largo plazo. Somos compañeros de viaje y os necesitamos como ustedes a nosotros.”

EHL Nápoles

 

Alla tappa napoletana, che si è svolta a Palazzo Giusso dell’Università “L’Orientale”, hanno partecipato un compagno di Askapena, l’organizzazione internazionalista basca, e un compagno romano del comitato “Un Caso Basco a Roma”e giornalista di Contropiano.org. I compagni del collettivo EPPK dei prigionieri politici baschi, per motivi tecnici, non sono riusciti ad essere presenti, ma il compagno di Askapena e la compagna di EHL Napoli che introduceva l’assemblea, sono intervenuti anche sull’aspetto più specifico delle condizioni dei prigionieri politici. Agli interventi, inoltre, è stato affiancato un video sulla storia della militante basca Irati, in carcere daI 2011.

Durante l’incontro si è messo in particolare risalto il tema della tortura, problema centrale e sintomatico per la “questione basca” e che è possibile utilizzare per mettere in luce le contraddizioni dello Stato Spagnolo e dell’ Unione Europea che si rappresentano come baluardi di “democrazia e civiltà”. Infatti, con l’intervento dei compagni del Collettivo Giurisprudenza Indipendente, con cui è stata costruita l’iniziativa, si è fatta una panoramica sulla situazione dei prigionieri, facendo riferimento proprio all’utilizzo della tortura, alle generali condizioni di arresto e detenzione dei prigionieri e al problema della dispersione carceraria. Inoltre, è stato fatto un confronto tra la situazione basca con la realtà italiana degli anni ’70 per quanto riguarda la repressione da parte dello Stato nei confronti dei compagni.

Come caso recente e paradigmatico che solleva anche i rapporti tra lo Stato Spagnolo e l’Italia, è stato analizzato il caso di Lander Fernandez, cittadino basco che da quasi un anno è agli arresti domiciliari in Italia e per cui è stata richiesta l’estradizione.

Infine si è discusso della situazione politica nei Paesi Baschi, dei metodi di organizzazione e di azione ed è stato dato spazio anche agli aggiornamenti sul nuovo partito Sortu.

Hanno partecipato all’iniziativa circa 50 persone, perlopiù studenti e giovani, agevolati dal luogo dell’assemblea stessa: questo non può che essere un dato positivo, non solo per il bilancio della settimana ma anche per il lavoro di lungo periodo che svolgiamo come compagni, lavoro per cui è necessaria una sempre maggiore partecipazione nella costruzione di iniziative ed azioni in solidarietà con Euskal Herria.

Tutti i punti toccati sono stati importanti e ben comprensibili per le compagne e i compagni -ma anche per i semplici interessati che hanno seguito il dibattito- per capire quali pratiche sono “esportabili” e possono essere adottate anche in altri contesti e situazioni. Per capire che la solidarietà internazionale deve portare ad una vicinanza politica, alla costruzione di qualcosa di più grande che va oltre la semplice presa di posizione e che, come ci ha ricordato il compagno di Askapena,” Il vostro [nostro] lavoro non è solo tattico. E' a lungo raggio. Siamo compagni di viaggio e abbiamo tanto noi bisogno di voi quanto voi di noi."