No al terrorismo de estado contra Euskal Herria

EHL italia==es==

Publicamos aquí distintos mensajes que han llegado desde las y los amigos de Euskal Herria de Italia. La chispa que ha encendido esta nueva oleada de mensajes es la detención de un miembro de EHL de Firenze y otro compañero internacionalista vasco que colabora con EHL. Hay mensajes de Milano, Firenze y uno de todos los grupos solidarios de Italia.

==fr==

Publicamos aquí distintos mensajes que han llegado desde las y los amigos de Euskal Herria de Italia. La chispa que ha encendido esta nueva oleada de mensajes es la detención de un miembro de EHL de Firenze y otro compañero internacionalista vasco que colabora con EHL. Hay mensajes de Milano, Firenze y uno de todos los grupos solidarios de Italia.

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Publicamos aquí distintos mensajes que han llegado desde las y los amigos de Euskal Herria de Italia. La chispa que ha encendido esta nueva oleada de mensajes es la detención de un miembro de EHL de Firenze y otro compañero internacionalista vasco que colabora con EHL. Hay mensajes de Milano, Firenze y uno de todos los grupos solidarios de Italia.

==it==

Pubblichiamo qui vari messaggi che sono venuti da amici di Euskal Herria in Italia. La scintilla che ha acceso questa nuova ondata di messaggi è la detenzione di un membro di EHL-Firenze e un altro compagno basco internazionalista che lavora con EHL. Ecco messaggio da Milano, Firenze e tutti i gruppi di solidarietà in Italia.

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Pubblichiamo qui vari messaggi che sono venuti da amici di Euskal Herria in Italia. La scintilla che ha acceso questa nuova ondata di messaggi è la detenzione di un membro di EHL-Firenze e un altro compagno basco internazionalista che lavora con EHL. Ecco messaggio da Milano, Firenze e tutti i gruppi di solidarietà in Italia.==eu==

 

NO AL TERRORISMO DE ESTADO CONTRA EL PAIS VASCO

En la noche entre el 30-6 y el 1-7 en Firenze, los carabineros han secuestrado dos
compañeros que trabajan en el CPA Firenze Sur: un compañero vasco y un compañero de EHL Firenze, el comité fiorentino de solidaridad con el País Vasco.
Los dos fueron parados por militares en la calle, por hombres de paisano que les
amenazaron apuntándoles con sus armas a la cabeza. Inmediatamente llegaron más patrullas, agitando sus metralletas y alimentando el clima de terrorismo creado.
Después de haberlos inmovilizados y cacheados -en busca de armas que no han sido encontradas-, los llevaron al cuartel; mientras el compañero de EHL después de unas horas fue soltado - sin ningún cargo-, el compañero vasco ha estado retenido bajo secuestro con la excusa de que era un militante de ETA en posesión de documentos falsos.
El 1 de julio a la tarde, él también ha sido soltado, después de un test de huellas
digitales y de saliva, afirmando en el acta que se había tratado de un "cambio de
persona".
Como Comités de Solidaridad con el País Vasco, activos en toda Italia, nos sentimos
implicados pesadamente en estos graves sucesos.
Hace diversos meses estamos trabajando en varias actividades de denuncia de las
condiciones antidemocráticas que sufre el pueblo vasco, a la cual le niegan
sistemáticamente de parte de los estados europeos de España y Francia, cualquier
posibilidad de decidir autónomamente su propio futuro.
Interpretamos este montaje de Firenze, como un claro acto intimidatorio contra el trabajo que estamos desarrollando.
El hecho de que el montaje no haya acabado "con buen final", y que no haya salido en los medias la enésima campaña de criminalización, no reduce para nada la gravedad de los hechos; es más, evidencia como los estados europeos están interesados a construir este tipo de operaciones para atacar la lucha por el País Vasco.
A pesar de que la situación represiva contra la Izquierda independentista vasca cada vez sea más grave, hemos visto aumentar a nivel internacional la solidaridad con el Movimiento independentista vasco.
Las actividades que en los diferentes lugares del mundo se han desarrollado y se están desarrollando para sostener su justa lucha pueden meter seriamente en discusión el aislamiento en los cuales los Estados Francés y Español quieren obligar a la Izquierda abertzale, con el objetivo de debilitarla y abrir el camino a una solución puramente militar del conflicto actual, tan buscadas de los dos estados ocupantes.
Queremos confirmar que este tipo de intimidaciones, este nuevo acto de terrorismo de estado, de guerra sucia contra el País Vasco, que esta vez se ha desarrollado en Firenze, no sólo no llega al objetivo de desviarnos de nuestro trabajo, sino que nos empuja a intensificar nuestros esfuerzos para hacer impracticable a los Estados la estrategia militar, y encaminarlos a reconocer las causas del conflicto, primer e inevitable paso de una justa resolución para que la población vasca tenga el derecho a decidir del propio futuro.



 SOLIDARIDAD A LOS COMPAÑEROS SECUESTRADOS!!

 DESARROLLEMOS EL APOYO AL MOVIMIENTO DE LIBERACIÓN NACIONAL VASCO

  EUSKAL HERRIA NO CAMINA SOLA!



  ITALIA, fecha JULIO '09

OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA

Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.

Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.

Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.

La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.

Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.
Il teorema del “todo es ETA” arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.

Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.
La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.
Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.

Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.
Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.
Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.
Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
NOI NON SAREMO MAI SOLI!
CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!

Centro Popolare Autogestito fi-sud
EHL Firenze

 

CSA Vittoria-Comunicato

Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del  popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.


La solidarietà non si criminalizza !
Euskal Herria non cammina da sola
I compagni e le compagne del csa vittoria

==fr==

 

NO AL TERRORISMO DE ESTADO CONTRA EL PAIS VASCO

En la noche entre el 30-6 y el 1-7 en Firenze, los carabineros han secuestrado dos
compañeros que trabajan en el CPA Firenze Sur: un compañero vasco y un compañero de EHL Firenze, el comité fiorentino de solidaridad con el País Vasco.
Los dos fueron parados por militares en la calle, por hombres de paisano que les
amenazaron apuntándoles con sus armas a la cabeza. Inmediatamente llegaron más patrullas, agitando sus metralletas y alimentando el clima de terrorismo creado.
Después de haberlos inmovilizados y cacheados -en busca de armas que no han sido encontradas-, los llevaron al cuartel; mientras el compañero de EHL después de unas horas fue soltado - sin ningún cargo-, el compañero vasco ha estado retenido bajo secuestro con la excusa de que era un militante de ETA en posesión de documentos falsos.
El 1 de julio a la tarde, él también ha sido soltado, después de un test de huellas
digitales y de saliva, afirmando en el acta que se había tratado de un "cambio de
persona".
Como Comités de Solidaridad con el País Vasco, activos en toda Italia, nos sentimos
implicados pesadamente en estos graves sucesos.
Hace diversos meses estamos trabajando en varias actividades de denuncia de las
condiciones antidemocráticas que sufre el pueblo vasco, a la cual le niegan
sistemáticamente de parte de los estados europeos de España y Francia, cualquier
posibilidad de decidir autónomamente su propio futuro.
Interpretamos este montaje de Firenze, como un claro acto intimidatorio contra el trabajo que estamos desarrollando.
El hecho de que el montaje no haya acabado "con buen final", y que no haya salido en los medias la enésima campaña de criminalización, no reduce para nada la gravedad de los hechos; es más, evidencia como los estados europeos están interesados a construir este tipo de operaciones para atacar la lucha por el País Vasco.
A pesar de que la situación represiva contra la Izquierda independentista vasca cada vez sea más grave, hemos visto aumentar a nivel internacional la solidaridad con el Movimiento independentista vasco.
Las actividades que en los diferentes lugares del mundo se han desarrollado y se están desarrollando para sostener su justa lucha pueden meter seriamente en discusión el aislamiento en los cuales los Estados Francés y Español quieren obligar a la Izquierda abertzale, con el objetivo de debilitarla y abrir el camino a una solución puramente militar del conflicto actual, tan buscadas de los dos estados ocupantes.
Queremos confirmar que este tipo de intimidaciones, este nuevo acto de terrorismo de estado, de guerra sucia contra el País Vasco, que esta vez se ha desarrollado en Firenze, no sólo no llega al objetivo de desviarnos de nuestro trabajo, sino que nos empuja a intensificar nuestros esfuerzos para hacer impracticable a los Estados la estrategia militar, y encaminarlos a reconocer las causas del conflicto, primer e inevitable paso de una justa resolución para que la población vasca tenga el derecho a decidir del propio futuro.



 SOLIDARIDAD A LOS COMPAÑEROS SECUESTRADOS!!

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  ITALIA, fecha JULIO '09

OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA

Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.

Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.

Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.

La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.

Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.
Il teorema del “todo es ETA” arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.

Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.
La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.
Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.

Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.
Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.
Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.
Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
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EHL Firenze

 

CSA Vittoria-Comunicato

Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del  popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.


La solidarietà non si criminalizza !
Euskal Herria non cammina da sola
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==es==

 

NO AL TERRORISMO DE ESTADO CONTRA EL PAIS VASCO

En la noche entre el 30-6 y el 1-7 en Firenze, los carabineros han secuestrado dos
compañeros que trabajan en el CPA Firenze Sur: un compañero vasco y un compañero de EHL Firenze, el comité fiorentino de solidaridad con el País Vasco.
Los dos fueron parados por militares en la calle, por hombres de paisano que les
amenazaron apuntándoles con sus armas a la cabeza. Inmediatamente llegaron más patrullas, agitando sus metralletas y alimentando el clima de terrorismo creado.
Después de haberlos inmovilizados y cacheados -en busca de armas que no han sido encontradas-, los llevaron al cuartel; mientras el compañero de EHL después de unas horas fue soltado - sin ningún cargo-, el compañero vasco ha estado retenido bajo secuestro con la excusa de que era un militante de ETA en posesión de documentos falsos.
El 1 de julio a la tarde, él también ha sido soltado, después de un test de huellas
digitales y de saliva, afirmando en el acta que se había tratado de un "cambio de
persona".
Como Comités de Solidaridad con el País Vasco, activos en toda Italia, nos sentimos
implicados pesadamente en estos graves sucesos.
Hace diversos meses estamos trabajando en varias actividades de denuncia de las
condiciones antidemocráticas que sufre el pueblo vasco, a la cual le niegan
sistemáticamente de parte de los estados europeos de España y Francia, cualquier
posibilidad de decidir autónomamente su propio futuro.
Interpretamos este montaje de Firenze, como un claro acto intimidatorio contra el trabajo que estamos desarrollando.
El hecho de que el montaje no haya acabado "con buen final", y que no haya salido en los medias la enésima campaña de criminalización, no reduce para nada la gravedad de los hechos; es más, evidencia como los estados europeos están interesados a construir este tipo de operaciones para atacar la lucha por el País Vasco.
A pesar de que la situación represiva contra la Izquierda independentista vasca cada vez sea más grave, hemos visto aumentar a nivel internacional la solidaridad con el Movimiento independentista vasco.
Las actividades que en los diferentes lugares del mundo se han desarrollado y se están desarrollando para sostener su justa lucha pueden meter seriamente en discusión el aislamiento en los cuales los Estados Francés y Español quieren obligar a la Izquierda abertzale, con el objetivo de debilitarla y abrir el camino a una solución puramente militar del conflicto actual, tan buscadas de los dos estados ocupantes.
Queremos confirmar que este tipo de intimidaciones, este nuevo acto de terrorismo de estado, de guerra sucia contra el País Vasco, que esta vez se ha desarrollado en Firenze, no sólo no llega al objetivo de desviarnos de nuestro trabajo, sino que nos empuja a intensificar nuestros esfuerzos para hacer impracticable a los Estados la estrategia militar, y encaminarlos a reconocer las causas del conflicto, primer e inevitable paso de una justa resolución para que la población vasca tenga el derecho a decidir del propio futuro.



 SOLIDARIDAD A LOS COMPAÑEROS SECUESTRADOS!!

 DESARROLLEMOS EL APOYO AL MOVIMIENTO DE LIBERACIÓN NACIONAL VASCO

  EUSKAL HERRIA NO CAMINA SOLA!



  ITALIA, fecha JULIO '09

OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA

Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.

Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.

Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.

La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.

Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.
Il teorema del “todo es ETA” arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.

Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.
La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.
Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.

Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.
Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.
Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.
Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
NOI NON SAREMO MAI SOLI!
CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!

Centro Popolare Autogestito fi-sud
EHL Firenze

 

CSA Vittoria-Comunicato

Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del  popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.


La solidarietà non si criminalizza !
Euskal Herria non cammina da sola
I compagni e le compagne del csa vittoria

==it==

 

OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA

Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.

Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.

Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.

La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.

Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.
Il teorema del “todo es ETA” arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.

Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.
La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.
Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.

Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.
Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.
Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.
Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
NOI NON SAREMO MAI SOLI!
CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!

Centro Popolare Autogestito fi-sud
EHL Firenze

 

CSA Vittoria-Comunicato

Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.


La solidarietà non si criminalizza !
Euskal Herria non cammina da sola
I compagni e le compagne del csa vittoria

 

NO AL TERRORISMO DI STATO CONTRO IL PAESE BASCO

Nella notte tra il 30-6 e l’1-7 a Firenze, i carabinieri hanno sequestrato 2 compagni che lavorano al CPA Fiernze Sud: un compagno basco e un compagno di EHL Firenze, il comitato fiorentino di solidarietà col Paese Basco.

I due sono stati fermati manu militari per strada, da uomini in borghese che li hanno minacciati puntandogli alla testa le loro armi. Immediatamente sono arrivate altre pattuglie, sventolando i loro mitra, e alimentando il clima di terrorismo subito creato ad arte.

Dopo averli immobilizzati e perquisiti -alla ricerca di armi che non sono state trovate-, i due sono stati portati in caserma; mentre il compagno di EHL è stato rilasciato alcune ore dopo -senza alcun verbale-, il compagno basco è stato trattenuto sotto sequesto con la scusa che sarebbe stato un militante di ETA in possesso di documenti falsi.

Il primo luglio nel pomeriggio anche lui è stato rilasciato, dopo un test sulle impronte digitali e sulla saliva, asserendo nel verbale che si era trattato di uno “scambio di persona”.

Come Comitati di solidarietà col Paese Basco, attivi in tutt’Italia, ci sentiamo pesantemente coinvolti da questi gravi avvenimenti.

Da diversi mesi stiamo lavorando alle più varie attività di denuncia delle condizioni antidemocratiche che gravano sul popolo basco, a cui viene sistematicamente negata, da parte degli stati europei di Spagna e Francia, qualsiasi possibilità di decidere autonomamente del proprio futuro.

Interpretiamo questa montatura fiorentina come un chiaro atto intimidatorio contro il lavoro che stiamo svolgendo.

Il fatto che la montatura non sia andata “a buon fine”, e che non sia partita sui media l’ennesima campagna di criminalizzazione, non riduce di nulla la gravità dei fatti; e anzi evidenzia come gli stati europei siano interessati a costruire questo genere di operazioni per attaccare le lotte per il Paese Basco.

Con l’aggravarsi della pesante situazione repressiva contro la Sinistra indipendentista basca, e nonostante questo, abbiamo visto crescere a livello internazionale la solidarietà per il Movimento indipendentista basco.

Le attività che nei più diversi luoghi del mondo si sono svolte e si svolgono per sostenere la sua giusta lotta possono mettere seriamente in discussione l’isolamento in cui gli Stati Francese e Spagnolo vogliono costringere la Sinistra basca, con l’obiettivo di indebolirla e aprire la strada a una soluzione puramente militare del conflitto in corso, tanto cercata dai due stati occupanti.

Vogliamo ribadire che questo genere di intimidazioni, questo nuovo atto di terrorismo di stato, di guerra sporca contro il Paese Basco, che questa volta si è svolto a Firenze, non solo non raggiunge l’obiettivo di distoglierci dal nostro lavoro, ma ci spinge a intensificare i nostri sforzi per rendere impraticabile agli Stati la strategia militare, e ridurli a riconoscere le cause del conflitto, primo e inevitabile passaggio di una sua giusta risoluzione che veda restituire alla popolazione basca il diritto a decidere del proprio futuro.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI SEQUESTRATI

SVILUPPIAMO IL SOSTEGNO AL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE BASCO

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!

ITALIA, data precisa LUGLIO ‘09

[SEGUONO FIRME DI TUTTI GLI EHL (O COMITATI EH) ADERENTI]

==en==

 

OPERAZIONE STENTERELLO: CARABINIERI IN AZIONE A GAVINANA

Nella notte tra il 30 giugno e il 1 luglio nel quartiere di Gavinana a Firenze sud i Carabinieri hanno svolto un'operazione militare nei confronti di due compagni del CPA, uno dei quali di origine basca.

Verso 00.30 i due compagni, che si erano avviati verso le macchine dopo una birra in un bar, sono stati bloccati da diversi uomini in borghese che li hanno immobilizzati, perquisiti e minacciati con pistole puntate alla testa: "SE SI MUOVE SPARAGLI" ..... LA DICE LUNGA SUL CLIMA CHE SI RESPIRAVA. Subito dopo due volanti appostate poco distante sono sopraggiunte: da queste sono scesi due uomini armati di mitraglietta. I due compagni, uno dei quali ammanettato, sono stati condotti in caserma.

Il compagno basco è stato trattenuto perchè ritenuto un militante di ETA in possesso di documenti falsi, mentre la ricerca di armi eseguita sulla persona e nei veicoli ha dato esito negativo. L'altro è stato rilasciato dopo circa tre ore, senza nessun verbale.

La situazione si è risolta verso le 17.00 del giorno seguente dopo l'intervento di un avvocato e dopo accurati controlli sulle impronte digitali e prove salivari che hanno dimostrato l'estraneità del compagno ai fatti che gli venivano contestati...in due parole SCAMBIO di PERSONA come attestano anche i verbali.

Conosciamo bene la situazione che si vive nel Paese Basco: partiti, organizzazioni e associazioni giovanili della sinistra indipendentista vengono illegalizzate, radio e giornali chiusi e i prigionieri torturati quotidianamente.
Il teorema del “todo es ETA” arriva a colpire i compagni baschi che anche fuori da Euskal Herria lottano per il proprio popolo contribuendo a iniziative di lotta e solidarietà.

Quello che è accaduto non è casuale ma l'ennesimo tentativo di criminalizzare e isolare i legami internazionali di lotta che si sviluppano in Europa.
La solidarietà è un'arma ed è il meccanismo che la repressione vorrebbe stroncare.
Questo è il livello che ci viene imposto e a cui abbiamo il dovere di continuare a rispondere così in Euskal Herria come a Firenze e in Italia.

Da parte nostra non siamo più disposti ad accettare intimidazioni, provocazioni e criminalizzazioni di questo genere.
Non è possibile che una nottata di mitra, manette, minacce e reclusione nelle gabbie della caserma si risolva con un "ci scusi, arrivederci può andare", che non può e non deve pasasre sotto silenzio.
Il goffo tentativo di cercare l'operazione da sbandierare sulle pagine dei giornali, su cui costruirsi ulteriori teoremi aggiungendo lustro alle loro divise, non ha portato questa volta i risultati sperati.
Oggi infatti non si vedono le foto delle conferenze stampa con il ridicolo materiale sequestrato, magari falsificato come le molotov della Diaz di Genova, o le foto dei mostri da sbattere in prima pagina, accanto ai ghigni soddisfatti di qualche milite che avrà anche le congratulazioni delle istituzioni "democratiche" e del loro "papi". Non si vorrebbe far vedere però nenache lo schifo di questa notte, le conseguenze che poteva avere, di quanti ogni giorno sono costretti a subire questi soprusi ed, in alcuni casi, percosse e torture. Non importare evocare il Cile per ricordarselo, Bolzaneto insegna. Sottovalutare situazioni come queste legittima chi le compie a fare ulteriori passi avvanti con conseguenze facilmente immaginabili.

Ora più che mai è necessario rafforzare la solidarietà con il Paese Basco e con tutti quei compagni indagati, sotto inchiesta e rinchiusi in carcere perchè nei loro percorsi di lotta e nella loro crescita politica hanno scelto di alzare la testa e provare a decidere per il proprio futuro.

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!
NOI NON SAREMO MAI SOLI!
CONTRO LA REPRESSIONE NON UN PASSO INDIETRO!

Centro Popolare Autogestito fi-sud
EHL Firenze

 

CSA Vittoria-Comunicato

Il CSA Vittoria esprime la massima solidarietà ai compagni fermati, ribadendo il proprio impegno per allargare il consenso alla lotta per l'autodeterminazione e il socialismo del popolo basco, nella consapevolezza che l'avviarsi di un processo di trasformazione sociale in un paese europeo sarà nei fatti un segnale ed un esempio per tutti.


La solidarietà non si criminalizza !
Euskal Herria non cammina da sola
I compagni e le compagne del csa vittoria

 

NO AL TERRORISMO DI STATO CONTRO IL PAESE BASCO

Nella notte tra il 30-6 e l’1-7 a Firenze, i carabinieri hanno sequestrato 2 compagni che lavorano al CPA Fiernze Sud: un compagno basco e un compagno di EHL Firenze, il comitato fiorentino di solidarietà col Paese Basco.

I due sono stati fermati manu militari per strada, da uomini in borghese che li hanno minacciati puntandogli alla testa le loro armi. Immediatamente sono arrivate altre pattuglie, sventolando i loro mitra, e alimentando il clima di terrorismo subito creato ad arte.

Dopo averli immobilizzati e perquisiti -alla ricerca di armi che non sono state trovate-, i due sono stati portati in caserma; mentre il compagno di EHL è stato rilasciato alcune ore dopo -senza alcun verbale-, il compagno basco è stato trattenuto sotto sequesto con la scusa che sarebbe stato un militante di ETA in possesso di documenti falsi.

Il primo luglio nel pomeriggio anche lui è stato rilasciato, dopo un test sulle impronte digitali e sulla saliva, asserendo nel verbale che si era trattato di uno “scambio di persona”.

Come Comitati di solidarietà col Paese Basco, attivi in tutt’Italia, ci sentiamo pesantemente coinvolti da questi gravi avvenimenti.

Da diversi mesi stiamo lavorando alle più varie attività di denuncia delle condizioni antidemocratiche che gravano sul popolo basco, a cui viene sistematicamente negata, da parte degli stati europei di Spagna e Francia, qualsiasi possibilità di decidere autonomamente del proprio futuro.

Interpretiamo questa montatura fiorentina come un chiaro atto intimidatorio contro il lavoro che stiamo svolgendo.

Il fatto che la montatura non sia andata “a buon fine”, e che non sia partita sui media l’ennesima campagna di criminalizzazione, non riduce di nulla la gravità dei fatti; e anzi evidenzia come gli stati europei siano interessati a costruire questo genere di operazioni per attaccare le lotte per il Paese Basco.

Con l’aggravarsi della pesante situazione repressiva contro la Sinistra indipendentista basca, e nonostante questo, abbiamo visto crescere a livello internazionale la solidarietà per il Movimento indipendentista basco.

Le attività che nei più diversi luoghi del mondo si sono svolte e si svolgono per sostenere la sua giusta lotta possono mettere seriamente in discussione l’isolamento in cui gli Stati Francese e Spagnolo vogliono costringere la Sinistra basca, con l’obiettivo di indebolirla e aprire la strada a una soluzione puramente militare del conflitto in corso, tanto cercata dai due stati occupanti.

Vogliamo ribadire che questo genere di intimidazioni, questo nuovo atto di terrorismo di stato, di guerra sporca contro il Paese Basco, che questa volta si è svolto a Firenze, non solo non raggiunge l’obiettivo di distoglierci dal nostro lavoro, ma ci spinge a intensificare i nostri sforzi per rendere impraticabile agli Stati la strategia militare, e ridurli a riconoscere le cause del conflitto, primo e inevitabile passaggio di una sua giusta risoluzione che veda restituire alla popolazione basca il diritto a decidere del proprio futuro.

SOLIDARIETÀ AI COMPAGNI SEQUESTRATI

SVILUPPIAMO IL SOSTEGNO AL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE BASCO

EUSKAL HERRIA NON CAMMINA DA SOLA!

ITALIA, data precisa LUGLIO ‘09

[SEGUONO FIRME DI TUTTI GLI EHL (O COMITATI EH) ADERENTI]